Cowspiracy – un documentario che apre gli occhi

Un problema che ho notato quando si parla di Cambiamento Climatico è che non si sa mai dove guardare, conseguentemente, dove cercare per trovare soluzioni. Spesso è difficile individuare i fenomeni più importanti che ne sono la causa, il problema è talmente vasto che sembra di difficile soluzione.

Credo che la maggior parte delle persone, quando si citano i “problemi ambientali”, pensino al Cambiamento Climatico, ma questo è solo uno dei problemi. Altri problemi importanti sono la perdita di suolo, l’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee, la perdita di biodiversità (distruzione degli habitat ed estinzione delle specie), inquinamento del suolo, dell’aria ecc. Queste problematiche vengono definite con “La Questione Ambientale” oppure, come avviene spesso oggi, unificate nel “Cambiamento Climatico” perchè esse sono intrinsecamente legate tra loro. Sono “legate” vuol dire che l’una influisce l’altra, in una sorta di degradamento complessivo. è importante che gli sforzi per migliorare le cose siano focalizzate e centrino velocemente il cuore del problema.

Il documentario “Cowspiracy” (che consiglio) da sicuramente una prospettiva nuova del problema e mette alla luce una enorme fonte di inquinamento: l’allevamento di bestiame a scopo alimentare. Questo è un contributo importantissimo a molti tipi di inquinamento, è una grandissima fonte di gas Metano che è una gas serra circa 270 volte più efficace del Diossido di Carbonio. Inoltre, per allevare, si consumano enormi quantità di suolo e di acqua. L’allevamento è nettamente la voce più importante nel consumo di queste risorse.

Dopo aver visto questo documentario ho realizzato ancora di più, ancora un volta, che forse la soluzione a molti problemi ambientali non è molto distante. Nessuna tecnologia ci salverà, nessuna norma. Solo la consapevolezza e la disponibilità a cambiare stile di vita. Mangiare molta meno carne e latticini (se non niente), spostarsi di meno, comprare a chilometro zero, l’auto-produzione, il riciclaggio. Questo viene da noi,  non dai governi, non dalla comunità scientifica.

Ci sono vari movimenti di “decrescita” nel mondo. Questi non sono violenti o prepotenti nell’emergere. Non è nella loro natura, ma stanno prendendo piede.

é importante anche condividere la conoscenza di questi fatti. è importante condividere in generale. Questa è la tecnologia che forse ci salverà, la consapevolezza che il pianeta è condiviso, che le nostre vite sono condivise. Che non c’è un “io” senza gli altri, che non c’è un “io” senza ciò che ci circonda.

 

Pubblicato da masanobu

Sono nato a Gemona del Friuli alla vigilia di Natale del 1990. Ho studiato "Scienze per l'ambiente e la natura" all'universitá di Udine. Lavoro nel settore florovivaistico da qualche anno e scrivo sui temi dell'agricoltura naturale.