Sustainable – Il futuro del cibo in America

In un mondo agricolo dominato da qualche decennio dalle monoculture, dall’uso di fertilizzanti chimici, pesticidi e ferree logiche di mercato, il documentario “Sustainable” spiega alcuni dei difetti di un sistema ormai morente e mostra, con degli esempi concreti, quali sono i metodi per un’agricoltura alternativa, anzi “rigenerativa” rispetto a quella attuale.

il documentario sottolinea come l’attuale modello, che potremmo chiamare “Soia/Mais” in quanto prevede la rotazione di due singole colture per ampissime aree negli Stati Uniti, non sia sostenibile a livello ambientale, sicuramente, ma anche a livello economico, tenute conto delle “esternalità”, ovvero di quei costi che non ricadono direttamente sulla azienda ma sulla collettività. La risorsa che più viene colpita ed è degradata da questo modello è il suolo. Probabilmente la risorsa più sottovalutata del mondo.

Despite all our achievements we owe our existence to a six-inch layer of topsoil and the fact that it rains.

Nonostante tutti i nostri successi noi dobbiamo la nostra esistenza a uno strato di 15 cm di suolo e al fatto che piove.

In quei 15 centimetri di suolo c’è la vita intera, uno strato di minerali, acqua, gas e esseri viventi che danno nutrimento alla piante e iniziano la catena da cui noi prendiamo l’energia e la sostanza di cui siamo fatti e, infine, permette alla vita di scorrere. Cosa c’è di più importante di questo come risorsa naturale? Il problema poi si sposta anche sulla sicurezza alimentare, con cibi sempre meno ricchi di sostanze nutritive.

Risposte a questi problemi le possiamo già trovare in molte piccole comunità che si impegnano, a livello locale, riscoprendo spesso i valori di un’agricoltura antica, che ci ha lasciato una grande quantità di conoscenza e saggezza. Le parole chiave sono: “biodiversità agricola”, “permacultura”, cibi a “chilometro zero” e “filiere corte”. Sono concetti che ormai si stanno diffondendo, per fortuna, e la cosa più interessante per me è osservare come si declinano concretamente sui territori. In questo modo ogni area, ogni città, ogni paese può sviluppare le proprie potenzialità con le sue caratteristiche uniche e la bellezza dei propri territori.

Oggi non mi vorrei soffermare oltre sui problemi ambientali. “Sustainable” infatti si focalizza sui rapporti fra le persone che si formano nelle “filiere corte”. Il rapporto con le persone che vivono vicino a te, in un legame di scambio e condivisione, diventa  un rapporto speciale, su cui tempo fa si fondavano le comunità. Questo è un aspetto che sinceramente non consideravo troppo ma, effettivamente, cosa c’è di più solido per instaurare solide relazioni? Io ti offro il cibo che ti serve per vivere, tu mi offri i frutti del tuo lavoro, così che anch’io possa vivere ed abitare, assieme a te, questa Terra.

Al giorno d’oggi tutto questo è un po’ più indiretto..

Questa riflessione finale per me è lo spunto maggiore del documentario che per il resto tratta le tematiche ambientali con un po’ di superficialità. Detto questo, è carino da vedere. Buona visione.

 

Pubblicato da masanobu

Sono nato a Gemona del Friuli alla vigilia di Natale del 1990. Ho studiato "Scienze per l'ambiente e la natura" all'universitá di Udine. Lavoro nel settore florovivaistico da qualche anno e scrivo sui temi dell'agricoltura naturale.