Seed Saving – Conservare i semi

I semi racchiudono una ricchezza enorme. La vita dell’uomo dipende da sempre dalle piante e da quando abbiamo iniziato a coltivarle (più di 10000 anni fa!) abbiamo anche iniziato a prenderci cura dei semi. Cominciò così il lavoro dell’uomo di selezione delle varietà vegetali e la conservazione delle loro sementi. Così per moltissimi anni l’uomo si è garantito il suo cibo.

Ma i semi non sono soltanto cibo. Portano al loro interno la conoscenza, l’informazione biologica per creare la vita, e ogni seme racconta una storia. La storia di un luogo, del terreno nel quale i suoi antenati sono cresciuti, la storia del clima e dell’acqua, delle altre piante o animali che sono cresciuti con lei. Nel caso delle specie coltivate i semi hanno dentro la storia degli uomini che ne hanno avuto cura selezionandole, contengono la storia del contadino con cui anno dopo anno si sono evoluti donandosi a vicenda fortuna e prosperità. In un seme c’è una ricchezza infinita.

Oggigiorno l’importanza dei semi viene sempre di più dimenticata, il cibo lo troviamo al supermercato e la cultura contadina sta scomparendo. Centinaia, migliaia di varietà vegetali si estinguono per far posto ai semi dell’agricoltura industriale, nuove sementi create per “assistere” l’agroindustria nel dilapidare le risorse naturali. Con queste sementi stiamo annientando la biodiversità agricola e naturale che secondo molti esperti è il primo problema ambientale da combattere.

Bisogna conservare i semi per conservare la storia, e per garantirci il cibo. Un futuro dove la biodiversità è poca è un futuro molto instabile e non capace di adattarsi agli imprevisti che possono accadere. I semi antichi e naturali invece portano al loro interno la resilienza di milioni di anni di storia.